Descrizione
UNA BREVE STORIA DI COME NASCE LA BICICLETTA.
Possiamo far iniziare la storia della bicicletta alla fine del ‘700, quando in Francia fu inventato uno “strano” mezzo di trasporto: il celerifero, composto da due ruote collegate da un asse di legno. Il celerifero si muoveva grazie alla spinta data con i piedi, che si dovevano poggiare alternatamente a terra.
Un miglioramento nell’evoluzione della bicicletta fu introdotto nel 1817, quando un nobile tedesco, Karl von Drais, aggiunse un manubrio collegato alla ruota anteriore che consentiva di sterzare. Il nuovo mezzo che inventò divenne noto come draisina (Laufmaschine) ed ebbe un discreto successo, soprattutto nelle fasce più ricche della popolazione e nelle città. Tuttavia era ancora un mezzo troppo rudimentale per rivoluzionare il sistema dei traporti.
Negli anni ’60 dell’Ottocento fu introdotta un’innovazione fondamentale: i pedali, che erano applicati direttamente alla ruota anteriore e consentivano di non poggiare i piedi a terra. Nacque così il velocipede, la cui prima apparizione avvenne a Parigi nel 1864.
La distanza che si poteva coprire con una pedalata dipendeva dalle dimensioni della ruota anteriore: più era grande e più la pedalata era “lunga”. Di conseguenza furono costruiti velocipedi, noti come penny-farthing, con una ruota anteriore molto grande, che per i ciclisti più alti poteva arrivare a un metro e mezzo di diametro. I penny-farthing, però, erano piuttosto pericolosi, perché se si cadeva da quell’altezza ci si faceva male.
La svolta avvenne negli anni ’80 dell’Ottocento, quando fu inventata la safety bicycle o “bicicletta di sicurezza”, che presentava un’innovazione fondamentale: la trasmissione a catena. I pedali non erano montati sulla ruota anteriore, ma su una catena collegata alla ruota posteriore, che “trasferiva” il movimento alla ruota. L’invenzione, giunta dopo alcuni tentativi, fu introdotta dall’inglese John Kemp Starley nel 1885.
Tre anni dopo, un altro inglese, John Dunlop, brevettò un’altra invenzione fondamentale per il progresso dei trasporti: lo pneumatico, cioè un tubo di gomma riempito di aria, che serviva a rivestire le ruote e aveva il grande vantaggio di “adattarsi” alle imperfezioni del terreno e attutire gli urti.
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